Segue una cantante che muore improvvisamente durante un tour in Giappone, ma il suo spirito continua a vivere e lei intraprende un viaggio per trovare l’umanità nell’aldilà. La première di Singapore, che è anche una première del film nel sud-est asiatico, sarà presentata congiuntamente alla 40a edizione del vOilah!
Uno, l’istinto creativo che guida gli artisti e due, il bisogno emotivo di legami familiari. All’inizio del film, veniamo presentati a tre personaggi che hanno perso il contatto con entrambi gli impulsi come definiti.
La cantautrice Claire (Deneuve), Yuzo (Sakai) – un ex cantautore, ora accordatore di pianoforte – e il figlio separato Hayato (Takenouchi), un regista di anime, il cui lavoro più acclamato è ormai apparentemente alle spalle. Per questi tre personaggi, sono necessarie decisioni e azioni prese nella morte e nell’aldilà, per trovare una soluzione ai problemi irrisolti della vita.
Mettendo da parte la paura dell’ignoto e scegliendo di aiutare i vivi, una ricerca disinteressata che per i nostri protagonisti si traduce nella realizzazione dei loro umili desideri. Questo è il messaggio di affermazione della vita di Spirit World: che l’impulso creativo può dare i suoi frutti per guarire i legami familiari, quando viene esercitato con intento disinteressato.
Le performance gradevoli ti catturano, i bellissimi paesaggi (e paesaggi marini) di Takasaki e Chiba sono una vera gioia per gli occhi e viene reso omaggio agli artisti musicali degli anni ’60 e ’70, un’epoca d’oro della creatività che potrebbe non essere mai più vista. Un’esperienza filmica dolce e sentita per tutti coloro che hanno sentito l’attrazione della creatività e l’amore della famiglia.
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